LA NOTTE ED IL GIORNO
Sono alla ricerca di una forma di umanesimo che possa far «rinascere» lo spirito dell'età classica, attraverso una «categoria dello spirito». Toma così alla mente il pensiero verso l'atteggiamento platonico «spirito celeste che venne ad Abitare alcun Tempo sulla terra».
Quello spirito che fa solo immaginare l'eternità dei modelli e si riferisce sempre con nuovi miti e pensieri ad essi; è così che l'artista cerca di rendere visibile quelle idee da cui ha origine il mondo sensibile. Infatti Fedro ammoniva: «Se già la bellezza fisica affascina la nostra vista che è il più acuto dei nostri sensi, quanto grande sarebbe la nostra meraviglia se potessimo vedere le Idee della bellezza...».
Avuto l'incarico di definire un'ambiente dall'amico Ugo La Pietra nell'ambito della mostra «Rituali domestici», mi sono ricordato di un dipinto inedito di un decennio addietro ove compaiono due figure sedute su di una terrazza dominante un tipico paesaggio toscano.
I piani di lettura vanno dall'iconografia, all'allegoria ed alla autoironia. I personaggi, infatti, sono costituiti da un autoritratto ed un ritratto di mia moglie Gi; sicuri e sereni, con vestiti ed acconciature del '400, di grande eleganza, così da far andare la memoria a quel tempo mirabile, ai grandi Pico, Lorenzo e Poliziano ed agli artisti Pisanello, Paolo, Piero, Leonardo ed Antonio.
La stanza della memoria è tutta giocata sul bianco e sul nero e richiama lo scorrere del tempo alludendo alla notte ed al giorno: «S'addormenta la notte, si leva il giorno; il giorno verrà, la notte sopravviverà».
Carlo Amadori